"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo"

Dissero

Visualizzazione post con etichetta antipolitica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antipolitica. Mostra tutti i post

giovedì 12 dicembre 2013

TANTE BOCCHE, UNA SOLA VOCE - La deriva populista del Bel Paese

Perché ascoltando gli esponenti di partiti politici o movimenti, o meglio pseudo partito e pseudo movimenti, ho la sensazione di vedere tante diverse persone parlare ma di sentire un'unica voce? Dove sono finite libertà e democrazia? Perché tali “organismi” politici s’ispirano cosi tanto ai sistemi politici degli anni venti-trenta e cinquanta. Per intenderci sono quei movimenti che andavano tanto di moda in Italia, Germania e Russia. Gli elettori di queste creature mitologiche, formate da tante teste vuote e un’unica voce, credono realmente che urlando nelle piazze o improvvisando comizi sotto casa le gravi questioni sollevate, anche in questi giorni dai cittadini scesi nelle strade, saranno risolte? Ho usato il termine cittadini ma voglio distinguere tra i cittadini veri, quelli che oggi sono sulle strade a protestare o che a fatica tentano di raggiungere il posto di lavoro, e i cittadini fasulli, ovvero i cosiddetti portavoce del M5S (Movimento 5 Stalle) che, oltre a riproporre i discorsi deliranti del loro leader unico, poco fanno.

La deriva del populismo è molto peggiore della deriva politica degli ultimi venticinque anni. Il populismo, portato avanti da condannati per reati vari, rovinerà ulteriormente quello che una volta era il Bel Paese. 

lunedì 4 marzo 2013

ACCANIMENTO GIORNALISTICO


Gli esiti delle elezioni politiche sono noti da poco meno di una settimana. Gli esponenti della vecchia politica sono ancora quasi tutti in parlamento (Monti compreso), mentre gli esponenti della nuova politica sono rimasti fuori (Ingroia e Giannino) ad esclusione ovviamente degli esponenti del Movimento 5 Stelle eletti nelle due camere. Il Movimento 5 Stelle ha avuto un successo che probabilmente nemmeno Grillo si immaginava.
Quindi si può dire che questa parte della nuova politica avanza, ma commette il peccato orribile (secondo giornalisti e conduttori di talk show) di non prestarsi ad interviste e di non intervenire in trasmissioni televisive di carattere politiche.
Giornalisti e compagnia varia si accaniscono contro Grillo e contro gli eletti del Movimento per carpire informazioni di ogni genere. E visto che solitamente non ottengono le risposte cercate ingaggiano improbabili discussioni, con altri loro colleghi, che vertono solitamente sul cattivo gusto di questi cittadini che non si vogliono concedere ai loro preziosissimi microfoni.
Mi domando una cosa, ma i giornalisti non si rendono conto che ogni cittadino ha il diritto di non rispondere alle domande che gli vengono poste? Davvero credono di essere onnipotenti e che tutto gli sia dovuto? Non pensano che magari a noi pubblico televisivo o lettori di giornali interessi più qualche buona inchiesta giornalistica?
Cari giornalisti se volete farci conoscere gli esponenti del Movimento raccontateci le loro storie, raccontateci le storie e i problemi dei luoghi in cui sono stati eletti. A noi questo basta!
Soprattutto cari giornalisti smettetela con il vostri ragionamenti autoreferenziali che sono al limite della chiacchiera e del pettegolezzo.

mercoledì 6 febbraio 2013

L'INSULTO ELETTORALE - Dalle grandi promesse all'insulto per il voto utile


Mancano un paio di settimane alle elezioni e alla fine della campagna elettorale. Ma quante proposte abbiamo sentito in queste settimane/mesi di campagna elettorale? Secondo me davvero poche, non perché effettivamente le proposte non ci sono ma perché le discussioni cadono spesso e volentieri nella demagogia e nel populismo.
I grandi comunicatori scuola Berlusconi nei dibattiti televisivi riescono sempre e comunque, da abili agitatori quali sono, a portare la discussione sullo scontro per mascherare le proprie mancanze.
Il populismo in questa campagna elettorale dilaga, da promesse clamorose fatte da partiti ed esponenti politici poco credibili a movimenti politici senza programma che si basano sull’insulto e sulla derisione.
È paradigmatico il fatto che, secondo i sondaggi, il partito più populista d’Italia e il movimento web portavoce della cosiddetta antipolitica otterranno circa il 30-40% dei voti alle prossime elezioni. Volendo essere pessimisti, dal loro punto di vista almeno.
La vera nuova politica è quindi soffocata da questi partiti e da una coalizione di centro sinistra riunita attorno a vecchi schemi.
Tra tutte queste cose c’è un elemento che passa quasi inosservato ma che a me personalmente fa rabbia.
Spesso si sente, dai signori della vecchia repubblica, l’appello al voto utile. L’insulto più grande che si possa fare agli italiani!
Ogni voto è sacro e deve avere il massimo rispetto. Nessun voto è sprecato perché è espressione di un’idea e di un sentimento individuale dell’elettore.
Nominando un voto come inutile si insulta l’elettore che crede nella x che la matita segna sulla scheda elettorale. I politici dovrebbero smetterla di insultare la volontà degli elettori, ricordando sempre che essi siedono sulle loro poltrone per rappresentare la volontà degli elettori. I politici dovrebbero ricordare che siedono sulle loro poltrone grazie ai voti ricevuti dai loro partiti.
Non esiste il voto utile, ogni voto è utile.

mercoledì 10 ottobre 2012

LA GIUNTA DEGLI INDAGATI - L'esempio del buon governo


È Accaduto anche oggi. Un assessore della giunta regionale di Roberto Formigoni è stato arrestato. Questa volta l’arresto non è avvenuto a causa delle accuse a cui siamo abituati. Non si è trattato di corruzione per favorire appalti o per “uso improprio” di denaro pubblico (delle tasse dei cittadini tanto per intenderci). Questa volta l’accusa è delle peggiori, L’assessore sarebbe stato eletto comprando i voti della ‘ndrangheta. Questo tale, di nome Domenico Zambetti, avrebbe pagato 50 € per ogni preferenza garantitagli dai suoi “amici” mafiosi. Questo tizio avrebbe quindi raccolto la bellezza di 11217 preferenze. Le tanto amate preferenze che i politici vogliono a tutti i costi re-inserire nella nuova vitale legge elettorale.
L’ex (e sottolineo con gioia ex) assessore alla casa della giunta Formigoni sarebbe stato da allora un povero burattino della criminalità organizzata svolgendo come un buon impiegato i lavori che i suoi nuovi capi gli commissionavano.
Chissà cosa avrà pensato il presidente ciellino Formigoni, colui che ogni volta si difende dalle accuse che vengono rivolte a lui, alla sua giunta e al consiglio regionale dicendo che la Lombardia è un eccellenza. Forse, in un mondo migliore e utopico, avrebbe pensato che la sua giunta è un’eccellenza nella corruzione e nel malaffare e quindi la migliore delle cose sarebbe quella di ridare dignità alla Lombardia e ai suoi cittadini sciogliendo la giunta e dimettendosi.
In questo mondo probabilmente non sarà così.
All’inizio dell’articolo ho usato volutamente un’espressione infelice scrivendo: “l’arresto non è avvenuto a causa delle accuse a cui siamo abituati”. Accuse a cui siamo abituati? È vero ormai non ci stupiamo più della disonestà di chi ci governa, ormai abbiamo perso la nostra capacità di indignarci, ormai abbiamo perso la nostra identità di cittadini. E visto chi ci governa forse è meglio così! Ma tutto ciò non è giusto, dobbiamo riprenderci il nostro paese. Dobbiamo riprenderci la nostra dignità!

venerdì 28 settembre 2012

L'ANTIPOLITICA


Pubblicato sul I° "Passione E Riflessioni" il 18/09/2011

L’antipolitica affonda le sue origini al periodo dei grandi filosofi e sofisti greci, frammenti di Pitagora e Aristotele ci parlano di questo importante concetto dei giorni nostri. Nel corso della storia si sono affermati diversi movimenti che facevano dell’antipolitica una ragione di vita (vedi il concetto di Stato Leviatano di Hobbes o il qualunquismo del secondo dopoguerra). L’enciclopedia online Wikipedia da una soddisfacente definizione del millenario concetto di antipolitica:
“Nel senso più comune il termine antipolitica definisce l'atteggiamento di coloro che si oppongono alla politica giudicandola pratica di potere e, quindi, ai partiti e agli esponenti politici ritenendoli, nell'immaginario collettivo, dediti a interessi personali e non al bene comune.”
Esistono diversi modi di fare antipolitica, mi vorrei quindi concentrare su ciò che sta accadendo in Italia. L’Italia è governata ormai da troppi anni da una classe dirigente in cui, oltre a persone oneste ma con poca risonanza, troviamo fondamentalmente due categorie:
    1- Chi sfrutta il potere per raggiungere interessi personali                             
2- Chi vive passivamente (rendendosi quindi complice) la situazione appena espressa. 

Ci sono eccezioni poco visibili, quindi è naturale che si sia sviluppato tra i cittadini reali un forte sentimento oppositivo alla politica. Per lo più questo sentimento si è trasformato in una passiva opposizione alla classe politica ed alle sue scelte, tuttavia stanno sorgendo, soprattutto tra i movimenti giovanili, dei movimenti di antipolitica che propongono azioni concrete volte alla creazione di un programma politico entro cui riunirsi. Questi movimenti si stanno allontanando dalla comune definizione di antipolitica per cambiare l'etica della politica e risollevare il nostro paese da troppo tempo maltrattato.
Seppur non sono in accordo con quanto espresso, vi rimando alla lettura nello statuto e del programma politico dell’ormai noto Movimento 5 stelle. Un movimento nato da poco meno di due anni con uno scopo preciso, uno scopo anche di molti che appartengono ad alcuni schieramenti politici, il cambiamento.