"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo"

Dissero

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mercoledì 6 febbraio 2013

L'INSULTO ELETTORALE - Dalle grandi promesse all'insulto per il voto utile


Mancano un paio di settimane alle elezioni e alla fine della campagna elettorale. Ma quante proposte abbiamo sentito in queste settimane/mesi di campagna elettorale? Secondo me davvero poche, non perché effettivamente le proposte non ci sono ma perché le discussioni cadono spesso e volentieri nella demagogia e nel populismo.
I grandi comunicatori scuola Berlusconi nei dibattiti televisivi riescono sempre e comunque, da abili agitatori quali sono, a portare la discussione sullo scontro per mascherare le proprie mancanze.
Il populismo in questa campagna elettorale dilaga, da promesse clamorose fatte da partiti ed esponenti politici poco credibili a movimenti politici senza programma che si basano sull’insulto e sulla derisione.
È paradigmatico il fatto che, secondo i sondaggi, il partito più populista d’Italia e il movimento web portavoce della cosiddetta antipolitica otterranno circa il 30-40% dei voti alle prossime elezioni. Volendo essere pessimisti, dal loro punto di vista almeno.
La vera nuova politica è quindi soffocata da questi partiti e da una coalizione di centro sinistra riunita attorno a vecchi schemi.
Tra tutte queste cose c’è un elemento che passa quasi inosservato ma che a me personalmente fa rabbia.
Spesso si sente, dai signori della vecchia repubblica, l’appello al voto utile. L’insulto più grande che si possa fare agli italiani!
Ogni voto è sacro e deve avere il massimo rispetto. Nessun voto è sprecato perché è espressione di un’idea e di un sentimento individuale dell’elettore.
Nominando un voto come inutile si insulta l’elettore che crede nella x che la matita segna sulla scheda elettorale. I politici dovrebbero smetterla di insultare la volontà degli elettori, ricordando sempre che essi siedono sulle loro poltrone per rappresentare la volontà degli elettori. I politici dovrebbero ricordare che siedono sulle loro poltrone grazie ai voti ricevuti dai loro partiti.
Non esiste il voto utile, ogni voto è utile.

sabato 10 novembre 2012

RIGORE, CRESCITA, EQUITÀ - La "grande storia" del governo Monti


Rigore, crescita ed equità. Mario Monti si aspetta questo dal governo che uscirà dalle urne alle prossime elezioni. Monti si aspetta che il prossimo governo segua le linee guida poste dal suo governo, i cui punti cardine (sempre secondo Monti) sono i tre principi appena elencati. Rigore, crescita ed equità.
In un anno di governo sicuramente non è mancato il rigore, anzi a volte è stato pure troppo ed eccessivo, come nel caso dell’ultima legge di stabilità proposta dal governo che fortunatamente la tanto vituperata politica ha provveduto a modificare.
La crescita non c’è stata e temo che non ci sarà per un bel po’, ma di questo penso che accusare il governo Monti sia un poco ingiusto. Sono altre condizioni, molto pesanti, che non permettono di porre fine alla crisi e di tornare a crescere.
L’equità, il grande fallimento di questo governo che ha avuto l’opportunità di restituire al paese un briciolo di giustizia sociale e invece ha favorito la crescita del divario sociale che ormai è la più grande piaga nella nostra società. Monti in questo senso è stato un Robin Hood al contrario, toglie ai poveri e da ai ricchi e alcuni suoi ministri, vice ministri e sottosegretari non sono da meno, anzi probabilmente dovremmo ringraziare tutti monti per averli tenuti a bada.
Spero che il prossimo governo conservi il rigore amministrativo, comunicativo e di idee del governo Monti.
Spero che il prossimo governo si batta perché ci sia una vera crescita, che possa portare benefici a tutti gli italiani e non solo a pochi eletti, in questo senso spero che il prossimo governo si batta contro tutti (specialmente contro i mercati finanziari e le varie agenzie di rating) per assicurare quell’antico valore che è l’equità. Antico ma mai tramontato.

Per maggiori approfondimenti sul governo Monti vi rimando a wikipedia.