Rigore, crescita ed equità. Mario Monti si aspetta questo dal governo
che uscirà dalle urne alle prossime elezioni. Monti si aspetta che il prossimo
governo segua le linee guida poste dal suo governo, i cui punti cardine (sempre
secondo Monti) sono i tre principi appena elencati. Rigore, crescita ed equità.
In un anno di governo sicuramente non è mancato il rigore, anzi a
volte è stato pure troppo ed eccessivo, come nel caso dell’ultima legge di
stabilità proposta dal governo che fortunatamente la tanto vituperata politica
ha provveduto a modificare.
La crescita non c’è stata e temo che non ci sarà per un bel po’, ma di
questo penso che accusare il governo Monti sia un poco ingiusto. Sono altre
condizioni, molto pesanti, che non permettono di porre fine alla crisi e di tornare
a crescere.
L’equità, il grande fallimento di questo governo che ha avuto l’opportunità
di restituire al paese un briciolo di giustizia sociale e invece ha favorito la
crescita del divario sociale che ormai è la più grande piaga nella nostra
società. Monti in questo senso è stato un Robin Hood al contrario, toglie ai
poveri e da ai ricchi e alcuni suoi ministri, vice ministri e sottosegretari
non sono da meno, anzi probabilmente dovremmo ringraziare tutti monti per
averli tenuti a bada.
Spero che il prossimo governo conservi il rigore amministrativo, comunicativo
e di idee del governo Monti.
Spero che il prossimo governo si batta perché ci sia una vera
crescita, che possa portare benefici a tutti gli italiani e non solo a pochi
eletti, in questo senso spero che il prossimo governo si batta contro tutti (specialmente
contro i mercati finanziari e le varie agenzie di rating) per assicurare quell’antico
valore che è l’equità. Antico ma mai tramontato.
Per maggiori approfondimenti sul governo Monti vi rimando a wikipedia.
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