Pubblicato sul I° "Passione E Riflessioni" il 24/08/2012
Il meeting di Comunione e Liberazione è in corso da qualche giorno. Come al solito gli illustri ospiti espongono le loro tesi di fronte ad una foltissima platea, tra cui moltissimi giovani, che applaude con calore ad ogni intervento. Come ogni anno accanto ai commenti entusiastici ed esaltanti degli organizzatori della manifestazione appaiono critiche da parte dei media e di parte dell’opinione pubblica.
Quest’anno il meeting è stato criticato sulle pagine della famosa rivista, d’ispirazione cristiana, Famiglia Cristiana. Le critiche, rivolte soprattutto al popolo ciellino, si potrebbero riassumere nei seguenti due punti:
1. la platea del meeting applaude chiunque abbia un minimo di potere.
2. il popolo di CL dimostra una quasi assoluta omologazione.
Personalmente ritengo che entrambe queste critiche siano vere, l’unica annotazione che potrei fare è che queste due critiche in realtà rappresentano un unico aspetto. È vero, nel corso del tempo si è applaudito a chiunque abbia portato le effigi del potere (politico soprattutto). Si è applaudito al potere più oscuro, si è applaudito al potere più corrotto, si è applaudito al potere più prolisso e populista. Si è applaudito a Monti, a Berlusconi, a Andreotti, a Cossiga, a Formigoni e la lista potrebbe continuare. Applaudendo indiscriminatamente a tutti, senza il minimo senso critico il movimento ha finito per apparire omologato al potere. Si applaude chiunque purché sia detentore di una qualche forma di potere, mi domando se questo è un comportamento da cristiani.
Essendomi accostato al movimento per approfondirne la conoscenza e conoscendo da molto tempo alcuni ciellini posso dire che dalla mia esperienza ho capito quanto queste critiche siano ampiamente motivate.
Alcuni ciellini che ho conosciuto sono entrati nel movimento per i motivi sbagliati (facilitazioni nella carriera universitaria o lavorativa, visibilità nell’impegno politico) e per queste persone le attività “caritatevoli” che il movimento sponsorizza sono vissute solo per mantenere la propria buona apparenza. Nessuno nel movimento sembra compiere in questo senso un lavoro di discernimento per far si che all’interno dei propri ranghi entrino solamente persone interessate a seguire i valori del movimento che per molti aspetti sono apprezzabili. Forse qualcuno dovrebbe vigilare anche su chi rappresenta la faccia pubblica del movimento, su chi esercita un potere corrotto dopo la permanenza nelle istituzioni. Anche a queste persone sono stati riservati applausi, a volte vere e proprie ovazioni.
Chissà se la platea di Comunione e Liberazione applaudirebbe anche a chi nel corso del tempo ha proposto degli ideali di vita cristiana comunitaria ispirati al Vangelo. La realtà dei fatti dice che a queste persone non sono state applaudite. Queste persone sono state rifiutate, avevano gli ideali ma non avevano potere.