Grazie Luciana! In questa occasione ci hai insegnato il significato delle parole. Sarebbe bello che anche i giornalisti imparassero cosa significa usare le parole con cognizione e non con servilismo!
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mercoledì 6 marzo 2013
mercoledì 13 febbraio 2013
SANREMO, SPECCHIO D'ITALIA
È iniziata ieri sera la 63esima edizione della
kermesse canora più importante d’Italia. Mai come quest’anno infuriano le
polemiche che hanno per la prima volta, ecco la novità di questo festival di
Sanremo, carattere politico. Ovviamente le polemiche vengono solo da una parte
politica che accusa di faziosità la conduzione del festival. Mi verrebbe da
pensare che per nascondere le proprie nefandezze ogni occasione è buona per
alzare un polverone!
La coppia Fazio - Litizzetto, con un poco elegante
gioco di parole, è stata accusata di faziosità a causa degli ospiti invitati
e del loro, mai esplicitamente dichiarato, posizionamento politico.
Ieri sera ho visto interamente la serata sanremese
comodamente seduto sul mio divano, a dire il vero è qualche anno che seguo la
prima puntata di questa manifestazione ma quella di ieri sera aveva qualcosa di
diverso. Per la prima volta ho assistito a un “Sanremo” che rifiuta la campana di
vetro sotto cui è posto ogni anno, per la prima volta ho assistito a un “Sanremo”
che riflette la realtà italiana che stiamo vivendo.
Le tematiche toccate ieri sera sono delle più
profonde ed importanti per il nostro paese.
Finalmente qualcuno parla da una platea importante di
integrazione razziale di immigrati che hanno trascorso gran parte della loro
vita (se non tutta) nel nostro paese ma non sono ancora considerati agli occhi
degli italiani come connazionali.
Finalmente qualcuno parla dei diritti civili delle
coppie gay e delle coppie di fatto più in generale, non trattandoli come un
problema da risolvere ma come una parte di noi.
Finalmente qualcuno ha il coraggio di portare la
satira sul palco dell’Ariston. La genialità di Crozza ieri sera ha vissuto un
momento davvero difficile, le contestazioni subite dal comico ligure sono state
davvero di cattivo gusto vista l’imparzialità con cui ha trattato i temi di cui
solitamente parla.
Quelle contestazioni nascono dalle innumerevoli
critiche che in queste settimane sono state mosse dall’ex (grazie al
cielo) Presidente del Consiglio e dai suoi più “stretti collaboratori”. Da un ex
Presidente del Consiglio mi aspetterei maggiore discernimento soprattutto
quando si tratta di muovere critiche che possono creare tensioni.
Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio grazie all’intervento di Fazio
che ha invitato una persona ad andarsene dalla sala.
Oggi non mi sono per nulla sorpreso di ascoltare, nei
telegiornali di proprietà dell’ex Presidente del Consiglio (in primis il
pessimo Studio Aperto), gli squallidi commenti di giornalisti che faziosamente
(questa volta il termine è usato in modo corretto) hanno dato la loro versione
dei fatti in termini parecchio offensivi. Poi magari ci dicono che in Italia
non esiste nessun conflitto d’interessi!
Non dimentichiamo poi le canzoni che sono alla base
di tutta la manifestazione, alcune mi sono davvero piaciute e altre un po’
meno. Ma ancora una volta non posso fare a meno di sottolineare il coraggio del
portare per lo più cantanti poco conosciuti in gara. Per un giudizio sulle
canzoni mi riservo ancora qualche giorno perché voglio ascoltarle meglio e perché mancano ancora sette artisti e i giovani.
Intanto rivolgo un “in bocca al lupo” al festival
perché tutto proceda al meglio. Voglio fare i miei auguri anche alla coppia di
conduttori e ai loro ospiti, perché se alle elezioni vincerà il centrodestra
sappiamo già da ora chi saranno le prossime vittime illustri in Rai.
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domenica 30 settembre 2012
IL SENSO DELLA FESTA
Pubblicato sul I° "Passione E Riflessioni" il 02/11/2011
Perché festeggiamo? Perché siamo spinti in particolari occasioni a comportarci come comunità e commemorare fatti, persone, momenti o altro? La festa esiste da quando esiste l'umanità. La festa esiste da quando i gruppi di uomini hanno avuto bisogno di un simbolo attorno cui unirsi per fare comunità. Il Genere umano si è profondamente trasformano nel corso delle ere storiche, i gruppi umani si sono profondamente differenziati tanto che le feste di una comunità sono divenute proprie di quella data comunità. La festa è divenuta quindi tratto distintivo di quella comunità che spesso (o meglio sempre) vedeva come strane, in alcuni casi addirittura immorali, le feste di altre comunità.
Accade tuttavia in un contesto planetario come quello che stiamo vivendo che feste diverse si incontrino, si scontrino e che alcune soccombano sotto il peso delle altre. Questo accade perché alcune culture piano piano vengono dimenticate dalle stesse persone che ne fanno parte, spariscono le tradizioni che vengono soppiantate da nuove tradizioni. Accade tuttavia che queste "nuove" tradizioni in realtà vengono copiate dalle culture dominanti e vengono vissute senza conoscerne il senso o il significato. Prendiamo ad esempio la festa appena passata. Siamo nel mezzo dell'ottavario dei morti, della festa in cui si ricordano i defunti. Oggi in particolare è la festa dei morti. Giorno in cui tutti noi dovremmo commemorare la memoria dei nostri cari defunti. Tuttavia l'attenzione di tutti è stata distolta dalla "festa" che si è consumata nella notte del 31. La festa di Hallowen, una festa che ha la sua origine nelle celebrazioni pagane dell'epoca precristiana. Ora mi chiedo, tra tutti quelli che la notte del 31 hanno festeggiato la consumistica festa di Hallowen quanti ne conoscono i reali significati? Quanti sanno cosa simboleggia la zucca? Quali riti ricordano il fatto di travestirsi o quello di evocare i morti?
Spero che il futuro sappia valorizzare il significato della festa che altrimenti vengono vissute come espressione del consumismo e della speculazione economica.
E' ARRIVATA LA BELLA STAGIONE- Appello al corretto uso semantico dei termini
Pubblicato sul I° "Passione E Riflessione" il 15/10/2011
Ottobre 2011, le temperature iniziano ad abbassarsi e si scorgono le prime nuvole stagionali in cielo. La pioggia inizia a farsi viva, finalmente arriva l’autunno. Che bella stagione! Che colori! Che profumi! Eppure c’è chi chiama questi cambiamenti climatici maltempo. Ora vi vorrei riportare una definizione di maltempo:
“Si intende per maltempo l’insieme delle condizioni meteorologiche ritenute non nella norma per le medie stagionali”
Da questa definizione si può chiaramente dedurre che le condizioni meteorologiche attuali non hanno nulla a che fare con il maltempo, anzi siamo in perfetta media stagionale e queste sono condizioni ottimali per il 15 ottobre. Il vero maltempo lo abbiamo avuto nei giorni scorsi con quel caldo fuori stagione e fuori luogo!
Il corretto uso dei termini ormai non è più prassi nemmeno di chi dovrebbe essere colto, i meteorologi che in tv o sui giornali continuamente diffondono idee scorrette e non attinenti ai precisi significati semantici dovrebbero rivedere il loro posizionamento culturale.
Certo i loro “sbagli”, che tuttavia influenzano la coscienza popolare, non sono dei più gravi. La semantica è ormai una scienza sconosciuta e inutilizzata, i vocabolari sono testi destinati al macero.
Il peggio deve ancora venire perché sono gli esponenti della politica e della cultura a volere questa svolta. Mi domando perché?
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