Pubblicato sul I° "Passione E Riflessioni" il 02/11/2011
Perché festeggiamo? Perché siamo spinti in particolari occasioni a comportarci come comunità e commemorare fatti, persone, momenti o altro? La festa esiste da quando esiste l'umanità. La festa esiste da quando i gruppi di uomini hanno avuto bisogno di un simbolo attorno cui unirsi per fare comunità. Il Genere umano si è profondamente trasformano nel corso delle ere storiche, i gruppi umani si sono profondamente differenziati tanto che le feste di una comunità sono divenute proprie di quella data comunità. La festa è divenuta quindi tratto distintivo di quella comunità che spesso (o meglio sempre) vedeva come strane, in alcuni casi addirittura immorali, le feste di altre comunità.
Accade tuttavia in un contesto planetario come quello che stiamo vivendo che feste diverse si incontrino, si scontrino e che alcune soccombano sotto il peso delle altre. Questo accade perché alcune culture piano piano vengono dimenticate dalle stesse persone che ne fanno parte, spariscono le tradizioni che vengono soppiantate da nuove tradizioni. Accade tuttavia che queste "nuove" tradizioni in realtà vengono copiate dalle culture dominanti e vengono vissute senza conoscerne il senso o il significato. Prendiamo ad esempio la festa appena passata. Siamo nel mezzo dell'ottavario dei morti, della festa in cui si ricordano i defunti. Oggi in particolare è la festa dei morti. Giorno in cui tutti noi dovremmo commemorare la memoria dei nostri cari defunti. Tuttavia l'attenzione di tutti è stata distolta dalla "festa" che si è consumata nella notte del 31. La festa di Hallowen, una festa che ha la sua origine nelle celebrazioni pagane dell'epoca precristiana. Ora mi chiedo, tra tutti quelli che la notte del 31 hanno festeggiato la consumistica festa di Hallowen quanti ne conoscono i reali significati? Quanti sanno cosa simboleggia la zucca? Quali riti ricordano il fatto di travestirsi o quello di evocare i morti?
Spero che il futuro sappia valorizzare il significato della festa che altrimenti vengono vissute come espressione del consumismo e della speculazione economica.
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