Se una persona si definisce onesta non dovrebbe intrattenere rapporti poco
chiari con persone condannate dalla magistratura. Se questa persona è poi ai
vertici di una qualche organizzazione da innumerevoli anni (17 per l’esattezza)
non dovrebbe essere troppo attaccato alla propria posizione. Se poi questa
persona si è circondata di collaboratori poco onesti (inquisiti, arrestati e
condannati) forse è meglio che questa persona lasci il proprio posto.
Questa situazione sembrerebbe tratta da una fantasmagorica storia di
fantasia. Eppure in Italia sta accadendo, precisamente nella regione Lombardia.
Il presidente della regione Lombardia travolto dagli ultimi scandali
sulla presenza di assessori legati alla ‘ndrangheta nella sua giunta dovrebbe
dimettersi, ma non lo fa. Anzi minaccia gli esponenti della Lega Nord, partito
che lo sostiene, di far cadere le giunte che guidano in Piemonte e Veneto se il
loro sostegno dovesse venire meno in Lombardia.
Ormai viviamo un momento di delirio totale!
Sono deliranti le dichiarazioni del presidente Formigoni e dei vertici
del Pdl che sostengono le sue scelte. Formigoni è arrivato al punto di non
poter più vivere senza la sua poltrona e non si rende conto del totale
fallimento di questa sua giunta, di questa giunta che già dall’inizio ha
suscitato polemiche.
Ricordiamo che nelle elezioni regionali si può ricoprire la carica di
Presidente solo per tre mandati consecutivi (legge 165/2004, art. 2), ma
questo è il quarto mandato di Formigoni.
Cosa sta succedendo in Italia, perché un presidente non salva la sua
reputazione dimettendosi e quindi dimostrandosi concretamente estraneo a tutto
questo?
Ma in Italia va di moda resistere, resistere e resistere come fece Hitler
con i russi alle porte del suo bunker.
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