"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo"

Dissero

mercoledì 6 marzo 2013

BISOGNO DI GIUSTIZIA, IN TUTTI I SENSI!


Grazie Luciana! In questa occasione ci hai insegnato il significato delle parole. Sarebbe bello che anche i giornalisti imparassero cosa significa usare le parole con cognizione e non con servilismo!

lunedì 4 marzo 2013

ACCANIMENTO GIORNALISTICO


Gli esiti delle elezioni politiche sono noti da poco meno di una settimana. Gli esponenti della vecchia politica sono ancora quasi tutti in parlamento (Monti compreso), mentre gli esponenti della nuova politica sono rimasti fuori (Ingroia e Giannino) ad esclusione ovviamente degli esponenti del Movimento 5 Stelle eletti nelle due camere. Il Movimento 5 Stelle ha avuto un successo che probabilmente nemmeno Grillo si immaginava.
Quindi si può dire che questa parte della nuova politica avanza, ma commette il peccato orribile (secondo giornalisti e conduttori di talk show) di non prestarsi ad interviste e di non intervenire in trasmissioni televisive di carattere politiche.
Giornalisti e compagnia varia si accaniscono contro Grillo e contro gli eletti del Movimento per carpire informazioni di ogni genere. E visto che solitamente non ottengono le risposte cercate ingaggiano improbabili discussioni, con altri loro colleghi, che vertono solitamente sul cattivo gusto di questi cittadini che non si vogliono concedere ai loro preziosissimi microfoni.
Mi domando una cosa, ma i giornalisti non si rendono conto che ogni cittadino ha il diritto di non rispondere alle domande che gli vengono poste? Davvero credono di essere onnipotenti e che tutto gli sia dovuto? Non pensano che magari a noi pubblico televisivo o lettori di giornali interessi più qualche buona inchiesta giornalistica?
Cari giornalisti se volete farci conoscere gli esponenti del Movimento raccontateci le loro storie, raccontateci le storie e i problemi dei luoghi in cui sono stati eletti. A noi questo basta!
Soprattutto cari giornalisti smettetela con il vostri ragionamenti autoreferenziali che sono al limite della chiacchiera e del pettegolezzo.