"Disapprovo ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo"

Dissero

mercoledì 28 agosto 2013

QUALE UNIVERSITÀ? - Scorrettezze e (mal)educazione

Perché l’università deve essere punitiva nei confronti degli studenti? Perché l’istituzione che dovrebbe esaltare il merito e stimolare la crescita non fa altro che deprimere le giovani aspettative? Perché le rigide regole a cui sono sottoposti gli studenti non valgono anche per i docenti?
Vi racconto una storia.
Uno studente del terzo anno, fuori corso di un anno, viene assegnato dalla segreteria ad un professore per la preparazione della tesi. Fin qui tutto normale, ma le disavventure dello studente incominciano solo ora, infatti, il docente non è praticamente mai presente a ricevimento (senza nemmeno avvisare la segreteria che provvederebbe a postare un asettico avviso sulla bacheca internet) ed è particolarmente difficile da raggiungere e contattare. Oltre alle sua particolare assenza le mail che vengono inviate a questo professore non ricevono mai risposta e il telefono del suo ufficio squilla sempre a vuoto.
Lo studente in questione ha svolto tutti i compiti assegnati dal professore nelle uniche due occasioni in cui si sono incontrati, ma da più di due mesi il gentile docente è praticamente SPARITO nel nulla.
È vero che siamo in estate, ma l’università è rimasta chiusa solamente le due settimane centrali di agosto e i ricevimenti dei docenti erano, almeno in teoria, garantiti.
Ma non è finita qui, lo studente entro il 19 settembre dovrà presentare la domanda definitiva di laurea, che probabilmente slitterà alla prossima sessione (marzo 2014) visto che non ha nulla in mano.
Tanto tempo perso che in questo periodo di crisi economica pesa come un macigno, quei pochi mesi valgono come anni di vita buttati al vento.
Inoltre alla richiesta di poter cambiare relatore la segreteria ha frettolosamente risposto proponendo una soluzione al limite del ridicolo.
Riflettendo su questa triste storia mi viene da porre tre domande:
1.Se a comportarsi in questo modo fosse uno studente (e non un professore) quali sarebbero le conseguenze?
2.Che senso ha frequentare l’università in queste condizioni?
3.Cosa può fare questo studente per rimediare alla situazione?

sabato 24 agosto 2013

APPLAUSI E CRUDELTÀ - Cronaca di un salvataggio

Un gatto in difficoltà rischia la vita, i padroni non riuscendo a porre rimedio al problema e preoccupati per la sorte del piccolo animale chiamano i soccorsi.
Accorrono i pompieri del nucleo speleologi e dopo alcuni tentativi riescono a salvare il povero felino malcapitato. Subito scoppia l’applauso. Una vita, seppur non umana, è pur sempre una vita.
Sarebbe stato un bel quadretto, un bell’esempio di quanto il la si può spingere la natura umana, se non fosse per alcuni commenti che si sono potuti sentire per l’occasione.
Infatti, tra la gente accorsa per capire cosa stava accadendo, si sono sollevati alcuni commenti veramente sgradevoli. Soprattutto una donna sosteneva che il povero gatto doveva essere lasciato morire, e io aggiungo morire disperato.
Come si può arrivare ad ignorare con tanta leggerezza e superficialità la sofferenza di una creatura vivente?
La natura umana può tanto nel bene ma può raggiungere limiti estremi di cattiveria. Spesso gli uomini dimenticano la loro umanità.

Dovremmo ritrovare i contatti con il nostro lato umano, ricordandoci che siamo solo una parte del tutto e non al di sopra di esso. Ritrovare la nostra umanità ci servirà per preservare il mondo di cui siamo parte, proprio partendo dalle creature più indifese siano esse animali o perché no nostri simili.

venerdì 23 agosto 2013

LA MALEDUCAZIONE DILAGA - Elefanti sulle scale, parte 2

La storia di maleducazione che vi ho raccontato alcuni giorni fa continua. Ma posso darvi oggi ulteriori particolari, infatti, oltre ai misfatti compiuti dall’ormai nota elefantessa sulle scale ci sono quelli dei suoi cari.
Probabilmente la maleducazione è un modus operandi comune in quella bella famigliola che all’apparenza sembra uscita da una pubblicità del mulino bianco. Ma solo in apparenza in quanto la realtà è estremamente diversa.

La gente che vive con questa famiglia dovrebbe smetterla di subire, in realtà c’è chi ha iniziato a reagire ma senza il supporto di tutti la loro azione è inefficace.

domenica 18 agosto 2013

ELEFANTI SULLE SCALE - una questione di rispetto

Ma l’habitat naturale degli elefanti non è forse la savana? O tuttalpiù la giungla indiana? Certo è anche facile trovare elefanti negli zoo del resto del mondo.
Eppure è possibile, soprattutto nelle ore notturne, trovare elefanti anche nel piccolo comune di Trescore Balneario in provincia di Bergamo.
Ma l’elefante in questione non è un pachiderma, ma è una maleducata “ragazza” di 18 anni che vive in questa ridente località. La suddetta persona si diverte, soprattutto nelle ore notturne, a provocare il più grande disagio possibile. Ad esempio camminando sulle scale esterne di casa sua facendo così tanto rumore da rivaleggiare con i mastodontici pachidermi. In questo modo disturba un gran numero di persone tra cui gli anziani nonni che la notte vorrebbero semplicemente dormire.

La lista delle azioni di “buona condotta” di questo individuo potrebbe continuare a lungo, ma mi limito a porre una domanda: IL RISPETTO DOVE LO LASCIAMO?